l volume propone una rilettura del mito in chiave antropologica. Attraverso un’analisi degli aspetti etimologici, storici e strutturali, riconoscendo il debito al contributo di Lévi-Strauss nello studio del mito, l’Autore propone alcune questioni ancora oggi in parte irrisolte relative alla nascita del conflitto tra maschile e femminile, alle differenze di genere e al ruolo innovativo della polis nell’articolazione dei ruoli sociali e culturali. A questi ed altri interrogativi il volume risponde suggerendo un’ipotesi accattivante nonché originale: la costruzione di un mito secondo una logica strumentale, configurata come una verità narrativa, che l’uomo della Grecia classica ha strutturato per tenere a freno gli istinti delle donne che non accettarono di buon grado la migrazione del potere dal regno delle Madri a quello dell’Eroe prima e dei Padri successivamente. Per millenni, infatti, una composizione articolata di miti ha proposto un paradigma culturale e organizzativo che contrappone il mondo della Grande Madre Cibele al mondo dell’Eroe.
L’obiettivo di questo lavoro è quello di far emergere il ruolo svolto dal mito nella genesi di una cultura e nella distinzione e distribuzione dei ruoli fra i generi, le generazioni, i pari, l’uomo e il suo contesto di vita.